martedì 11 marzo 2014

IL DRIVE-IN: HORROR & POP-CORN

TITOLO: DRIVE-IN
AUTORE: Joe Richard Harold Lansdale
ARCHIVIO BIBLIOTECA GALATTICA - n. Ter/Sol/SEC-xx/cat0160039ft45.
FONTE - Archivio dati eco-web-quanto-simpatico.
CATALOGAZIONE - Genere: Horror/Grottesco/Fantascienza sociologica/New Wave
DOC: - RECENSIONE

drive-in Joe R. Lansdale trilogy italian cover
Drive-in - la trilogia - ed. Einaudi
Tra gli archivi perduti della letteratura terrestre del XXI secolo, pare brutto non citare uno degli autori horror più citati assieme ad una delle sue opere più citate: Joe Richard Harold Lansdale (o semplicemente J. R. Lansdale) ed il suo Drive-in.

Di opinioni a riguardo ve ne sono delle più disparate, dall'amorevole critica del fan più appassionato alla critica del critico. Quindi abbiamo pensato fosse giusto inanellare una nuova perla di modesta opinione aliena alle altre perle di oneste opinioni terrestri.
 
Catalogato dalla Biblioteca Galattica come Genere: Horror/Grottesco/Fantascienza sociologica/New Wave, è possibile acquistarlo tramite l'archivio dati eco-web-quanto-simpatico terrestre del XXI secolo terrestre su Amazon in formato Kindle (cliccando sull'immagine a sinistra, cliccando qui).
Anche stavolta si tratta di più di un libro (in tutto sono 3), ma è possibile reperirlo anche in raccolta.

 

* * * UN FILM DI SERIE B CON SANGUE E POPCORN * * *

* * * made in Texas * * *

[...] La vostra auto entra in questa selvaggia stravaganza del venerdì notte, in questa istituzione texana di feste stellari, educazione sessuale e follia, e vedete in giro gente in costume, come se fosse la sera di Halloween, gente che parla, strilla, bestemmia, fa un inferno.

[...] Sissignori, sì fratelli, l'Orbit aveva proprio qualcosa di speciale. Era romantico. Era fuorilegge. Era folle. [...]

Joe R. Lansdale the Orbit drive-in inspiration - illustration horror book
Illustrazione d'ispirazione.
Credit by Stregattodesign

Tutto inizia durante una tranquilla notte horror al gigantesco drive-in texano conosciuto come Orbit. Ovvero: immaginate il più grande drive-in del Texas, anzi, della Terra (per tutti i non umani: si tratta di un grande cinema all'aperto accessibile solo agli autoveicoli): 4000 posti auto per 6 giganteschi schermi alti 6 piani, con sei pellicole diverse proiettate contemporaneamente. Immaginatevelo il venerdì sera: la sera della Grande Nottata Horror. Un carnaio di più o meno 10.000 persone.

Sugli schermi, il meglio della produzione horror terrestre di serie B mette in scena il suo carosello splatter di finti squartamenti e depravazioni.
Poco dopo l'inizio della serata, mentre si dà fondo al primo giro di snack e bibite, il passaggio di una cometa rossa, provvista di un inquetante sorriso, imprigiona gli spettatori confinandoli nel drive-in. Ed in quel momento ha inizio la vera notte horror. Una notte della quale non si vede la fine.

La popolazione del drive-in, costretta a guardare ossessivamente pellicole horror ed a nutrirsi al chiosco dei rinfreschi - che non può offrire altro che hot-dog, pop-corn e bibite - gradualmente regredisce ad uno stato di barbarie e violenza. Infanticidi, violenze sessuali, cannibalismo e sopraffazione diventano i primitivi mezzi di sopravvivenza di questo inquietante "closed world", mentre gli scenari splatter dei film horror che girano perennemente sugli schermi non diventano che una pallida ombra al cospetto della degenerazione umana reale che vi si consuma di fronte. Mostruoso, depravato e selvaggio, l'Orbit si trasforma in un girone dantesco post-moderno nel quale i doni dei mostruosi totem del consumo vengono accolti dai loro fedeli forzati come ricompense per la propria paura e sottomissione, e dal quale etica, morale, senso di colpa, compassione e sentimento vengono banditi ed ogni freno inibitore, a parte quello dettato dalla paura, viene rimosso.

Lo scrittore terrestre Lansdale racconta il tutto con uno stile diretto e asciutto, senza tante chiacchiere e senza risparmiare nulla al lettore, senza timore di mostrare il marcio e le meschinità presenti anche nei protagonisti (sebbene nel loro caso non travalichi mai determinati limiti). I dialoghi di protagonisti e comparse sono pervasi di ironico cinismo dettato da un necessario senso di sopravvivenza all'orrore che sfocia in battute esilaranti di un'houmor macabro crudo e feroce che colpisce non solo per la nota comica (anche piuttosto grossolana, o per meglio dire "texana"), ma soprattutto per il retrogusto tragico e disilluso che lascia in bocca. Tale houmor è una costante dell'autore terrestre ed è presente in molti altri lavori dello stesso autore, quindi parte integrante di una personale visione del mondo e delle sue grottesche manifestazioni.

IL SIGNORE DEI CONSUMI


Non è la prima volta che il tema dell'imbarbarimento dell'uomo di fronte ad una situazione di isolamento e di riduzione sempre più ampia delle risorse viene trattato da un'autore terrestre. Per chi fosse interessato (mi riferisco soprattutto ai lettori Tapparellidi), nella letteratura terrestre vi sono degli altri libri di illustri autori terrestri precedenti ed antecedenti a Lansdale che hanno affrontato tali temi, ad esempio: William Golding con il suo "Il signore delle mosche",  J. G. Ballard  con il suo "Il condominio" (High-Rise) fino al più recente e famoso "La strada" di Cormac McCarthy.

Logicamente le dinamiche antropologiche, la poetica dei vari autori e le speculazioni sulla natura del male (oltre alla diversa statura letteraria di ognuno di essi) sono evidentemente differenti in ognuna delle opere e toccano diverse sfaccettature del tema comune. In ogni caso, ci sembra buona cosa fornire alcuni suggerimenti ai lettori non umani che non conoscono i titoli riportati e volessero approfondire e/o ampliare tali tematiche della letteratura terrestre.


High-Rise J.G. Ballard cover science fiction book
Source: collider.com
Il signore delle mosche William Golding Peter Brook
Locandina de "Il signore delle mosche"
la strada Cormac McCarthy Copertina libro
Source: lastambergadeilettori.com

Tale situazione ha poi dei precedenti storici reali sulla Terra, tra i quali il più famoso è il naufragio della fregata francese Méduse, reso celebre dal dipinto del pittore umano Théodore Géricault e narrato anche nel romanzo terrestre Oceano Mare di Alessandro Baricco.
il naufragio del Medusa Théodore Géricault
Théodore Géricault - la zattera della Medusa
Source: Wikipedia


pop corn king illustration horror
Interpretazione artistica del
 Re del popcorn
credit by stregattodesign

Nel Drive-in, Lansdale, cerca (o trova?) una ulteriore causa dell'imbarbarimento della popolazione dell'Orbit: il mondo dei consumi. Parliamo di "mondo" perché quello dipinto da Lansdale è una sorta di micromondo chiuso, isolato, e quindi, sotto questi rispetti, autoreferente e "globale". In questo mondo, le uniche risorse alimentari, e quindi le uniche "proposte", sono gli snack e le bibite del chiosco che aumentano il delirio della popolazione del drive-in a causa anche della mancanza di altri (e più salutari per la biologia umana) apporti nutrizionali.
Le alternative: l'antropofagia, l'astinenza, o la ricerca di nuove forme di nutrimento abbandonate, o gelosamente conservate, nelle macchine e nei caravan ormai divenuti le "case" e i villaggi del nuovo ristretto mondo del drive-in.
Anche gli "dei" primordiali del drive-in, hanno l'aspetto di "Totem del Consumo" incarnati nel Re del Popcorn ed in Popalong possono essere lette sotto questa chiave di lettura come emanazioni, "Qelippot" malvage (per dirla con parole da Cabala Lurianica terrestre) di un'anti-divinità (ovvero quella società dei consumi che gli stessi spettatori - in momenti migliori, certo - hanno partecipato a creare) che sta nel cielo buio al di sopra del drive-in e che si diverte a proporre e disporre un mondo di film splatter e cibi spazzatura per i suoi prigionieri.

NEI

Dal nostro modesto punto di vista, l'unico neo di questa serie di romanzi è rappresentato dal finale del terzo libro. Tale conclusione sembra non avere l'impatto desolante dei finali degli altri libri (veramente azzeccati a nostro parere), anche se, a detta dello stesso J.R.L., si è trattato di un omaggio ad un noto scrittore di fantascienza (del quale non riporteremo il nome per non fare spoiler). Il finale del terzo libro infatti svela (o comunque lascia intendere) cosa in realtà sia successo all'Orbit ed ai suoi spettatori.
Forse anche questa sorta di rivelazione degli eventi scatenanti non neghiamo possa averci tolto molto del fascino creato dal mistero del drive-in, un mistero che ogni lettore cerca di risolvere finché non realizza - come del resto la popolazione del drive-in - che il mistero più grande da risolvere sta invece nel capire come sopravvivere in quel perverso ed infernale mondo che è diventato l'Orbit cercando di perservare la propria innocenza dalla violenza e dalla brutalità dilaganti.

CONCLUSIONI

L'opinione del Dr. Teophilus è quella di un libro che si odia o si ama, a tinte scure e dai molti contrasti, molto divertente se ne si accetta l'ironia macabra, e che merita sicuramente un posto d'onore nella Biblioteca Galattica di Archaelon VII. 
Sconsigliato a tutti quelli che: 

(1) non hanno un buon pelo sullo stomaco, 
(2) che hanno un senso del pudore molto sviluppato, 
(3) che detestano leggere in un libro: parolacce, volgarità, scene di natura violenta, sessuale, macabra, o riferita a basse funzioni corporali, 
(4) a tutti quelli che presentino dei disturbi sociopatici (per la loro e la nostra incolumità),
(5) a tutti i lettori di Prostat IV in quanto lesivo nei confronti delle loro credenze religiose basate sulla coprofilia.

Consigliato a coloro che vogliano leggere un buon libro horror terrestre che schizza dentro e fuori dagli schemi del genere, scritto in maniera incisiva e scorrevole, con scene e battute esilaranti affiancate ad un senso del macabro e dell'horror tetro e surreale, con ampi spunti di riflessione sugli orrori umani e della società terrestre contemporanea all'autore.

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